LA RISPOSTA DELL'ESPERTO
Ho acquistato l'anno scorso un appartamento in un condominio a Caorle. Nella seduta del 2015 l'amministratore ha introdotto a sorpresa nel preventivo 2015 un "fondo cassa" generico. Ma il c.c. art. 1135 punto 4 non vieta l'istituzione di un fondo cassa senza una specifica ed attuale destinazione? E l'amministratore queste cose non le sa o finge di non saperle? Grazie per la gentile risposta.
Risposta:
Gentile sig. Massimo,
le do subito ragione: il fondo cassa, senza destinazione specifica, deve essere approvato dall'unanimità dei condomini.
Le dico subito anche che, se la delibera fosse stata approvata con maggioranze diverse, la stessa diverrebbe pienamente valida se non impugnata entro i 30 giorni dall'assemblea (o, per gli assenti, dal ricevimento del verbale).
Dopo la risposta "legale", mi permetta però di fare alcune osservazioni.
Una recente inchiesta di Confedilizia e del Sole 24 ore ha rilevato come in oltre il 25% dei condomini siano presenti morosità che vanno dal 20 al 50% degli importi di bilancio.
Inoltre, molte volte e specialmente negli immobili di villeggiatura, c'è uno sfasamento dei tempi tra chi paga (quasi sempre in ritardo) e le scadenze del condominio.
Poichè il condominio funziona col denaro, e col denaro dei condomini, come pensa si possa fare fronte a queste situazioni, se non con un fondo cassa condominiale?
Con i soldi dell'Amministratore, che in base alla legge non può anticipare, ed in base alla giurisprudenza non ha diritto al rimborso?
E come pensa si possa far fronte a situazioni di morosità cronica o acuta che, seppur perseguite dall'amministratore in tutte le sedi deputate, si risolveranno dopo anni, stante la crisi economica ed i tempi della giustizia?
E non mi racconti, lei che conosce la legge, che il fornitore deve rivolgersi contro i condomini morosi: a parte che se questi non possono far fronte (e questo è il caso più frequente, altrimenti pagherebbero il condominio), in seconda battuta, si rivolgeranno anche contro i virtuosi, i fornitori con potere contrattuale (luce acqua e gas principalmente) staccheranno le utenze, gli altri non verranno più o chiederanno il sequestro del c/c condominiale (cosa che sta avvenendo con sempre più frequenza, e allora sì che saranno guai).
Inutile che tutti i condomini si alzino contro l'amministratore che, senza fondi, non potrà ordinare neanche la minima manutenzione.
Oppure richiedano l'intervento del Comune, della Regione o di chissachi (come si legge nei giornali) quando rimarranno al freddo e senz'acqua.
Il condominio è una comunità con un unico destino e, se non si prevedono per tempo queste situazioni, sopperendo tutti alle mancanze di pochi, tutti soffriranno.
Quindi, dal punto di vista pratico e gestionale, bene ha fatto il suo amministratore previdente (di cui presumo la buona fede) a richiedere un fondo cassa e, in caso di morosità crescenti, bene farà ad adeguarlo alle necessità del condominio.
Poi i condomini potranno scegliere: continuare ad avere comunque i servizi con il solito standard o evitare di sborsare del denaro in più (perchè di questo si tratta) ed aspettare di vedere cosa succede.......si, ma al freddo!
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Guido Bartolucci
www.espertoincondominio.it
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